Benvenuti - Accademia ``Diritto e Migrazioni`` - ADiM

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Gruppi di lavoro

“Un’Accademia di eccellenza nata per unire le conoscenze e le competenze di chi studia i fenomeni migratori”


L’Accademia di Diritto e Migrazioni (ADiM) è una rete scientifica composta da studiosi interessati a svolgere attività di ricerca, anche applicata, in materia di immigrazione. Alla rete aderiscono oltre 300 studiosi di discipline giuridiche e non giuridiche e numerosi dipartimenti universitari di atenei italiani e stranieri. L’adesione è aperta a professori, ricercatori, assegnisti di ricerca, dottorandi e dottori di ricerca. L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (DISTU) dell’Università della Tuscia nell’ambito del progetto di eccellenza finanziato dal MIUR per il quinquennio 2018-2022.

Chi siamo

L’Accademia di Diritto e Migrazioni (ADiM) è una rete scientifica composta da studiosi interessati a svolgere attività di ricerca e di didattica avanzata in materia di immigrazione. All’iniziativa – promossa dal Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (DISTU) dell’Università della Tuscia nell’ambito del progetto di eccellenza finanziato dal MIUR per il quinquennio 2018-2022 – hanno finora aderito oltre 300 studiosi di tutte le discipline giuridiche e numerosi dipartimenti e istituti di ricerca. L’adesione è aperta a professori, ricercatori, assegnisti di ricerca, dottorandi e dottori di ricerca.

Cosa facciamo

ADiM nasce per superare l’isolamento di studiosi e gruppi di ricerca e la frammentazione del dibattito scientifico in materia di immigrazione, creando collegamenti stabili tra i diversi ambiti della ricerca giuridica e, più in generale, delle scienze sociali.

Gli obiettivi di ADiM sono i seguenti:

  • promuovere analisi interdisciplinari per assicurare un contributo alla costruzione di un dibattito pubblico informato;
  • fornire supporto ai dipartimenti e agli enti aderenti per potenziare le attività didattiche e di formazione in materia di immigrazione;
  • creare una rete di giovani ricercatori, con incontri periodici, per offrire a dottorandi, dottori e assegnisti di ricerca occasioni di confronto e approfondimento sui temi delle loro ricerche;
  • valorizzare la ricerca applicata con iniziative in collaborazione con (e a beneficio di) tribunali, operatori del settore e società civile (c.d. terza missione)

Come operiamo

Le attività di ADiM si svolgono attraverso gruppi di ricerca, dediti ad attività di discussione e ricerca, e gruppi operativi. Tutti i gruppi di lavoro hanno carattere “itinerante”, con riunioni periodiche presso varie sedi e un programma autonomo. Ciascun gruppo ha propri coordinatori, che danno impulso alle attività e sono espressione di diversi settori disciplinari.

I gruppi di ricerca

I quattro Gruppi di ricerca istituiti nell’ambito dell’Accademia promuovono lo studio interdisciplinare di diversi aspetti del fenomeno migratorio. Ciascun gruppo organizza, presso sedi universitarie diverse, seminari e incontri scientifici su argomenti specifici nell’ambito delle seguenti aree tematiche:

La dimensione esterna: i rapporti con i paesi terzi e l’esternalizzazione delle frontiere

Il gruppo studia le questioni giuridiche legate alla dimensione esterna, cioè al percorso del migrante dal paese di origine al paese di transito verso l’Europa. Le ricerche si incentrano sulle ragioni, anche storiche, che sono all’origine dei flussi migratori, sulla cooperazione con i paesi di origine e transito, nonché sul tema della regolarità/irregolarità dei canali di ingresso.

Principali ambiti di ricerca:

  • Flussi migratori, colonialismo e neocolonialismo
  • I canali di ingresso per migranti economici e la cooperazione con i paesi di origine
  • I canali di ingresso per richiedenti asilo e la cooperazione con i paesi di transito/rifugio
  • Il contrasto dei traffici irregolari e il salvataggio in mare (operazioni SAR)
  • Le norme internazionali e la loro trasposizione nei contesti nazionali dei paesi terzi
  • La cooperazione con i paesi terzi in materia di gestione dei flussi e delle frontiere e le sue molteplici implicazioni

La dimensione nazionale: la gestione delle frontiere

Il gruppo studia l’esercizio della sovranità statale nel controllo dei confini nazionali e nella gestione degli arrivi delle persone che transitano o intendono permanere sul territorio di uno Stato, anche valorizzando la prospettiva storica e comparata. Le ricerche del gruppo si concentrano sui sistemi di accoglienza dei migranti e richiedenti asilo a livello statale e sulle tecniche di esclusione degli stessi, attraverso i rimpatri e la detenzione amministrativa.

Principali ambiti di ricerca:

  •  Il territorio, i confini e lo Stato nazione
  • La prima accoglienza e la gestione degli arrivi non autorizzati
  • La seconda accoglienza e la gestione dei richiedenti asilo
  • Gli strumenti di esclusione: la detenzione amministrativa e le tecniche di rimpatrio

La dimensione europea: l’immigrazione come sfida esistenziale per l’Unione

Il gruppo studia l’immigrazione dal punto di vista del diritto europeo e del processo di costruzione dell’Unione. Le ricerche sono dirette ad approfondire lo studio dei problemi legati alla libertà di circolazione delle persone, al controllo delle frontiere degli Stati membri e dell’Unione, al ruolo di Frontex e all’identità europea.

Principali ambiti di ricerca:

  • La europeizzazione delle frontiere: il ruolo di Frontex e le tecniche di identificazione
  • La crisi di Dublino: passato, presente e futuro dell’asilo in Europa
  • La crisi di Schengen: terrorismo, movimenti secondari e libertà di circolazione
  • Fortress Europe: l’Europa di ieri, oggi e domani?

Le sfide dell’integrazione

Il gruppo esamina i modelli e le condizioni di integrazione dei migranti nelle società di approdo. Le ricerche hanno ad oggetto la regolazione dell’ingresso nel mercato del lavoro, l’accesso ai servizi sociali, le condizioni giuridiche di inserimento nelle comunità ospitanti, le possibilità di godimento dei diritti di cittadinanza.

Principali ambiti di ricerca:

  • I modelli di integrazione: le società multietniche di domani
  • L’integrazione economica: immigrazione e mercato del lavoro
  • L’integrazione sociale: scuola, cultura, identità, lingua e sicurezza interna
  • L’integrazione giuridica: cittadinanza, nazione, diritti sociali

 


I gruppi operativi

I quattro Gruppi operativi istituiti nell’ambito dell’Accademia si occupano della divulgazione dei risultati delle ricerche scientifiche, della gestione delle attività di didattica congiunta, della promozione di reti dottorale e post-dottorale, della realizzazione di esperienze di didattica avanzata e ricerca applicata.

Gruppo dibattito pubblico informato

Il gruppo di lavoro ha il compito di assicurare che l’Accademia contribuisca al dibattito pubblico in tema di immigrazione, mediante la diffusione di informazioni affidabili e la elaborazione di analisi scientifiche rigorose. Il gruppo individua gli strumenti più appropriati per la realizzazione di questo obiettivo e coordina i lavori del blog del sito ADiM, definendone la linea editoriale e programmandone i contenuti.

Gruppo rete dottorale e post-dottorale

Il gruppo di lavoro persegue le seguenti finalità:

  • creare una rete tra i corsi di dottorato che includono nei loro programmi di ricerca tematiche collegate al diritto dell’immigrazione, anche al fine di organizzare percorsi formativi comuni, in collaborazione con ADiM;
  • organizzare, attraverso apposite calldoctoral e post-doctoral colloquia semestrali per la presentazione e la discussione dei lavori di ricerca di dottorandi e neo-dottori di ricerca interessati a sviluppare ed approfondire le loro indagini;
  • incontri di presentazione e discussione dei più importanti saggi e libri in tema di immigrazione, con la partecipazione attiva dei dottorandi e post-doc (chiamati a intervenire come discussanto come autori di reaction papers).

Cliniche legali e formative

Il gruppo promuove la costruzione di una rete di cliniche forensi specializzate in materia di cittadinanza e immigrazione, da istituire in collaborazione con i Tribunali e gli Ordini degli avvocati locali. L’obiettivo delle cliniche legali è fornire agli studenti una formazione che coniughi lo studio teorico del diritto con l’esperienza pratico-applicativa, attraverso la preparazione di atti giudiziari ed extra giudiziari, lo sviluppo di osservatori sulla giurisprudenza e di laboratori sulla legislazione.

Il gruppo di lavoro, inoltre, supporta la creazione delle seguenti attività didattiche e formative, miranti a sviluppare competenze giuridiche, di sensibilità e comunicazione interculturale:

  • Summer Schools
  • Moduli o corsi specialistici in materia di immigrazione, mediazione e interculturalità
  • Master
  • Corsi specialistici in materia di immigrazione
  • Laboratori di giudizi simulati
  • Percorsi di formazione per avvocati, magistrati, dirigenti delle pubbliche amministrazioni e operatori delle pubbliche amministrazioni, insegnanti, formatori e assistenti sociali

Laboratorio avanzato sulla legislazione dell’Unione

Il laboratorio è uno spazio di analisi e valutazione delle misure legislative europee adottate o in corso di adozione nell’ambito del Titolo V del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Il laboratorio, aperto alla partecipazione degli aderenti ad ADiM con specifiche conoscenze in tema di Spazio di libertà, sicurezza e giustizia, prevede incontri con cadenza regolare per l’elaborazione di dossier sulla legislazione europea in itinere. Agli incontri, organizzati in Italia e a Bruxelles, partecipano, oltre agli aderenti ad ADiM interessati, anche studiosi stranieri, parlamentari e rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee. Il laboratorio intende contribuire al dibattito sulla legislazione europea, fornendo ai decision-makers contributi di analisi strategica e pre-assessment delle opportunità e delle sfide che attendono l’Unione nel breve, medio e lungo periodo.

Laboratorio avanzato sulla giurisprudenza costituzionale (COST Lab)

Il COST Lab è un laboratorio permanente di analisi della giurisprudenza costituzionale in materia di immigrazione e cittadinanza. Sulla base di una metodologia di analisi avanzata, assimilabile a quella impiegata dalla Corte costituzionale, il COST Lab elabora ricerche e schede di analisi sulle principali questioni di legittimità sollevate davanti alla Corte costituzionale. L’obiettivo è contribuire, anche attraverso la comparazione con la giurisprudenza delle altre corti europee, alla comprensione dei problemi e delle implicazioni che ciascuna questione presenta, nonché alle individuazione di opzioni che possano essere di ausilio all’assunzione di decisioni ponderate.

Laboratorio su Migrazioni e Tecnologia (MET Lab) 

Il MET Lab intende studiare i problemi giuridici derivanti dall’impiego di algoritmi, intelligenza artificiale e altre tecnologie nella gestione dei flussi e nell’attuazione delle politiche di asilo e immigrazione. Il lavoro di approfondimento e ricerca si concentrerà in particolare sulle seguenti aree tematiche:

1) Gli algoritmi e la previsione dei flussi migratori 

L’intelligenza artificiale può essere impiegata per prevedere l’andamento dei flussi e orientare le scelte politiche e amministrative su vari versanti, dall’accoglienza dei richiedenti asilo al reclutamento di lavoratori stranieri. L’utilizzo di algoritmi per la gestione dei flussi migratori può però comportare rischi rilevanti sul piano giuridico: i) la propagazione di pregiudizi e attitudini discriminatorie (c.d. bias algoritmici); ii) la compressione di diritti fondamentali delle persone migranti (si pensi al diritto alla privacy); iii) l’adozione di misure di deterrenza volte a ostacolare l’esercizio del diritto di asilo. Il MET Lab intende esaminare siffatti problemi e individuare, anche tramite la comparazione, le opzioni regolatorie utili per governare i richiamati rischi. 

2) La digitalizzazione delle procedure amministrative

Il ricorso alla tecnologia per gestire le pratiche amministrative relative all’immigrazione e all’asilo è in forte crescita. La digitalizzazione consente, ad esempio, di semplificare e rendere più celeri i procedimenti relativi al rilascio di autorizzazioni all’ingresso o al soggiorno. Tuttavia, l’utilizzo di algoritmi può ostacolare la partecipazione degli interessati al procedimento, “svuotare” la fase istruttoria, accrescere l’opacità delle decisioni e della loro motivazione, nascondere pratiche discriminatorie e rendere elusivo il sindacato giurisdizionale. La compromissione delle garanzie del giusto procedimento può, cioè, incidere sul grado di tutela dei diritti connessi a quella decisione. Attraverso lo studio dei procedimenti “digitalizzati”, il MET Lab intende individuare i margini di compatibilità tra l’automazione e l’intervento umano e, più in generale, tra la decisione algoritmica e i principi del procedimento amministrativo. 

3) Il matching tra domanda e offerta di lavoro 

Gli strumenti di intermediazione digitale sono destinati a svolgere una funzione sempre più importante nell’integrazione delle persone migranti nel mercato del lavoro, favorendo un tempestivo incontro tra domanda e offerta. Se i vantaggi, in termini di efficientamento dei meccanismi di reclutamento di lavoratori stranieri, sono evidenti, non possono essere sottovalutati i fattori di rischio nell’utilizzo di piattaforme di matching. Anche qui, bias algoritmici possono avere un effetto discriminatorio e di esclusione sociale e lavorativa. Il MET Lab intende studiare l’impatto di questi strumenti sui meccanismi di selezione dei lavoratori stranieri e sui loro diritti, nonché la loro utilizzabilità per contrastare l’intermediazione illegale e creare opportunità di ingresso regolare per i lavoratori migranti. 

4) La digitalizzazione delle frontiere 

La digitalizzazione delle frontiere prevede l’utilizzo di strumenti tecnologici capaci di “filtrare” gli ingressi e impedire l’accesso al territorio di soggetti non autorizzati o ritenuti pericolosi. Droni, dispositivi di riconoscimento biometrico, app di tracciamento, sistemi di analisi di big data sono alcuni degli elementi che caratterizzano i moderni smart borders, infrastrutture tecnologiche di crescente complessità. Il MET Lab intende interrogarsi sulla distinzione tra neutralità e politicizzazione delle tecnologie di controllo delle frontiere e analizzare le possibili ricadute sui diritti delle persone migranti causate da errori o biases algoritmici. L’obiettivo è individuare i modelli di regolamentazione applicabili agli smart borders e le forme di tutela possibili. 

5) La proposta di Artificial Intelligence Act e le migrazioni 

La Proposta di Regolamento UE sull’Intelligenza Artificiale (AI Act) mira a disciplinare la progettazione, l’implementazione e l’utilizzo degli strumenti algoritmici in vari settori d’impiego, proponendo altresì adeguate tutele ai diritti individuali. L’AI Act classifica come “ad alto rischio” i dispositivi algoritmici impiegati nella gestione dei flussi migratori e nel controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea, richiedendo quindi accorgimenti ulteriori per il loro impiego. Il MET Lab si propone di studiare l’AI Act per comprendere se la sua approvazione risponda alle effettive esigenze di protezione dei diritti delle persone migranti più direttamente minacciati dall’impiego di strumenti di Intelligenza Artificiale. 

Laboratorio avanzato sulla legislazione italiana (IT Lab)

L’IT Lab è un laboratorio permanente di analisi e riflessione sulla legislazione italiana connessa con la gestione del fenomeno migratorio. L’obiettivo è duplice: da un lato, individuare i problemi legati all’applicazione della normativa interna in materia di immigrazione e cittadinanza; dall’altro, avanzare, anche sulla base della comparazione con altri ordinamenti, proposte che consentano di migliorare la qualità della legislazione domestica e la sua coerenza con il dettato costituzionale, nonché con le fonti di diritto internazionale ed europeo.

Laboratorio sulle Vie di Ingresso Protetto (VIP Lab)

Il VIP Lab intende studiare gli strumenti di accesso al territorio statale dei richiedenti protezione internazionale sperimentate in Italia e in altri ordinamenti – come il Canada, gli Stati Uniti, la Francia, la Spagna e la Germania – al fine di individuare i principali “modelli di riferimento” e le soluzioni più adeguate al contesto italiano ed europeo. L’obiettivo è giungere, nell’arco di un biennio, a pubblicare i risultati delle ricerche e a elaborare, in dialogo con le istituzioni competenti, indicazioni utili per i policy makers. Il lavoro del Gruppo si svilupperà, in particolare, lungo tre principali direttrici di ricerca:

i) quanto all’Italia, punto di partenza della riflessione saranno i principi sanciti dalla Costituzione, in particolare dall’art. 10, comma 3 e dall’art. 2 Cost., come possibile fondamento costituzionale della disciplina legislativa sulle vie legali di accesso per richiedenti protezione. Si rifletterà, poi, sull’esigenza di uno strumentario amministrativo volto a darvi attuazione: in particolare, sul procedimento inteso all’individuazione dei beneficiari delle vie di ingresso protette, sul ruolo degli attori pubblici e degli operatori privati, sulla giustiziabilità delle decisioni e sulle garanzie di giusto procedimento;

ii) In un’ottica di comparazione, le best practices esistenti fuori dai confini nazionali saranno messe a confronto con l’esperienza italiana, formulando proposte concrete per un suo perfezionamento. Il focus della ricerca verrà posto tanto su Stati europei come Francia, Spagna e Germania, quanto su esperienze extra-europee, come il Canada. Nello studio delle diverse soluzioni sperimentate nei vari ordinamenti si intende porre l’accento su profili quali lo schema prescelto (es. programmi di ammissione umanitaria destinati a più beneficiari o visti individuali); le fonti di disciplina; i criteri di individuazione dei beneficiari; il riparto di responsabilità, tra soggetti pubblici e privati, nell’attuazione dei programmi; l’efficacia delle misure previste di fronte alle emergenze;

iii) a livello europeo e internazionale, la ricerca intende studiare la fattibilità e sostenibilità giuridico-politica di soluzioni comuni e armonizzate per i sistemi di ingresso sicuro e legale nel territorio degli Stati. Attenzione particolare verrà posta sul contesto dell’Unione europea dove, da anni e, per ora senza successo, si registra uno sforzo verso la definizione di un quadro normativo-procedurale comune ed omogeneo per canali di ingresso protetto. Scopo della ricerca sarà studiare i fattori di resistenza a un processo di armonizzazione a livello europeo, nonché le modalità con cui risolverli e superarli.