Scheda riassuntiva
Categoria: Altri casi digitali
Autore della scheda: Andrea Grilli
Parole chiave: Copyright infrigment, fair use, Google, Android, Oracle, software, codice, code
Descrizione: Dopo dieci anni di contenzioso Google ha vinto la causa intentata da Oracle che riteneva che il sistema operativo Android di Google, basato sul linguaggio javascript, fosse copiato. In particolare la Corte Suprema, pur riconoscendo che Google aveva usato il linguaggio di Oracle, ha affermato che l’uso fosse corretto.
Riferimenti bibliografici e commenti: https://www.corriere.it/tecnologia/21_aprile_05/google-vince-storica-battaglia-contro-oracle-non-ha-infranto-copyright-creare-android-dac823c8-9629-11eb-be24-00f922b4e853.shtml
Informazioni sull’opera
Opera: Linguaggio javascript
Data di realizzazione: 1995
Tecnica: Linguaggio di programmazione ad oggetti
Sito web: https://developer.oracle.com/javascript/
Informazioni sull’organizzazione
Organizzazione: Oracle
Nazione dell’Organizzazione: Stati Uniti
Data fondazione dell’Organizzazione: 1977
Descrizione dell’Organizzazione: Oracle è una azienda americana focalizzata sulla produzione di database. Nel 2010 ha acquistato Sun Microsystems e il linguaggio Oracle.
Sito web organizzazione: www.oracle.com
Informazioni sui contenziosi, attività giudiziaria
Autorità giudicante: Corte Suprema degli Stati Uniti
Sentenza: No. 18–956 del 5 aprile 2021
Attore: Oracle
Convenuto: Google
Massima: La Corte Suprema ha affermato che “La dottrina del “fair use” è flessibile e tiene conto dei cambiamenti tecnologici”.
“Per determinare se la copia limitata dell’API da parte di Google costituisce un uso corretto, la Corte esamina i quattro fattori guida stabiliti nella disposizione sull’uso corretto del Copyright Act: (1) lo scopo e il carattere dell’uso; (2) la natura dell’opera protetta da copyright; (3) la quantità e la sostanzialità della parte utilizzata in relazione all’opera protetta da copyright nel suo insieme; e (4) l’effetto dell’uso sul mercato potenziale o sul valore dell’opera protetta da copyright:
(1) Come parte di un’interfaccia, le linee copiate sono intrinsecamente legate insieme a idee non soggette a copyright (l’organizzazione complessiva dell’API) e alla creazione di nuove espressioni creative (il codice scritto indipendentemente da Google)
(2) Lo scopo di Google era quindi coerente con quel progresso creativo che è l’obiettivo costituzionale fondamentale del diritto d’autore stesso
(3) Google ha copiato circa 11.500 righe di codice di dichiarazione dall’API, (…). Quelle 11.500 linee, tuttavia, rappresentano solo lo 0,4 percento dell’intera API in questione, che consiste in 2,86 milioni di linee totali. Considerando “l’ammontare e la sostanzialità della quota utilizzata” in questo caso, le 11.500 righe di codice vanno considerate come una piccola parte dell’insieme considerevolmente maggiore
(4) il record ha mostrato che la nuova piattaforma per smartphone di Google non è un sostituto di mercato per Java SE. Il record ha anche mostrato che Java.
Il titolare del diritto d’autore di SE trarrebbe vantaggio dalla reimplementazione della sua interfaccia in un mercato diverso”
Link sentenza: https://www.supremecourt.gov/opinions/20pdf/18-956_d18f.pdf