Loredana Longo, VICTORY / tapestry, 2016-2021
Loredana Longo, Victory (Melilla), 2016-2021. Courtesy Serena e Paolo Gori
Autore | Loredana Longo |
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Titolo | VICTORY / tapestry |
Data | 2016-2021 |
Tipologia | Arazzo |
Materie | Bruciature su velluto di seta |
Misure | variabili |
Sito web | Loredana Longo, Victory / tapestry |
Descrizione | In questa serie, iniziata nel 2016, Loredana Longo si concentra su alcune immagini diventate iconiche grazie alla cospicua e ripetuta riproduzione da parte dei mass media. Spaziando su diversi temi – dagli attentati mafiosi ai danni di Falcone e Borsellino, al naufragio della nave Prestige, fino al muro di Berlino – particolare attenzione è dedicata ai fenomeni migratori e ai conflitti che ne generano il più delle volte il flusso. Vediamo infatti le immagini di Aleppo devastata dalla guerra e l’attacco dell’Isis a Palmira, sempre in Siria; ci sono poi le foto scattate dai migranti in prossimità dei confini metallici a Melilla, città spagnola situata al Nord dell’Africa, dove molti migranti vengono bloccati e poi respinti; e infine i barconi, precariamente a galla o tristemente rovesciati, il sintomo – forse più socialmente riconosciuto – dell’emergenza umanitaria. Negli arazzi utilizzati nel 2016, per esempio, viene rappresentato il barcone con a bordo circa 600 persone nel momento del suo tragico rovesciamento, a maggio. Secondo UNHCR - United Nations High Commissioner for Refugees, solo nel 2016, 5096 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo. Persone che dai media sono rappresentate prive di un nome, sostituito da numeri e soprattutto immagini, come quelle riprodotte da Loredana Longo nei suoi velluti. L’artista crea dunque un’opera il cui contenuto stride con la preziosità e la bellezza del materiale scelto; Longo, che lavora spesso su stoffe e tappeti orientali, ricrea queste immagini attraverso delle bruciature con saldatore elettrico, rispondendo a ciò che lei stessa ha definito “estetica della distruzione”. In alto poi, campeggia in maiuscolo la parola Victory, un vocabolo che secondo l’artista è per sua natura contraddittorio poiché “la vittoria di qualcuno, implica sempre la sconfitta di qualcun altro”. Attraente e respingente al tempo stesso, la serie VICTORY/tapestry estrae dal linguaggio politico/mediatico il materiale per rendere la catastrofe un soggetto visibile agli occhi di spettatori posti su una torre d’avorio. |
Luoghi di esposizione | - Victory, Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo (I), a cura di Valentina Bruschi, 2016 - Victory, La Mattanza, Consolato Generale d’Italia a New York (USA), a cura di Agata Polizzi, 2017 - Due South, Delaware Contemporary Museum, Wilmington, USA, a cura di Marianne Bernstein, 2019 - Ardente, Pinacoteca di Villa Zito, Palermo, a cura di Sergio Troisi, 2019 - La conservazione della libertà, Fondazione Berengo, Venezia, a cura di Pietro Gaglianò, 2019 |
Bibliografia | - Renda, F., Estetica della distruzione: la poetica (de)costruttiva di Loredana Longo in Ingarao G., Valenza E. (a cura di), Almanacco delle artiste di Sicilia, Kalos Edizioni, Palermo 2021 - Polizzi, A., (a cura di), Loredana Longo. From Explosion to Breaking, Gli Ori, Pistoia 2017 |
Sitografia | - Loredana Longo: Victory, My Art Guides: Leggi - "Victory", la personale di Loredana Longo alla Galleria Francesco Pantaleone, Balarm: Leggi - M. Arrigoni, Loredana Longo | Victory, in «ATP Diary», 18 maggio 2016: Leggi - D. Mamone, A New York “La Mattanza”, la mostra che riflette sui drammi del Mediterraneo, in «La Voce di New York», 29 settembre 2017: Leggi |
Documentazione aggiuntiva | |
Tema | Migrazioni Conflitti |
Data di compilazione | 2022 |
Autore della scheda | fr |
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Tag:arazzo, combustione, melilla