Claudia Losi, Etna Project, 2001
Claudia Losi, Etna Project, 2001. Collezione Maxxi, Roma. Courtesy dell’artista
Autore | Claudia Losi |
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Altri autori | Kanza Ahrdan, Karima El Moubariki, Latifa Lacker, Loubna Harmaz, Saloua Bencharki, Fatima El Khayati, Naima Mansouri, Aicha Benkabbour, Livia Alva Asencios, Claribel Morales, Cladi Vera, Hesnon Vera, Hermelinda Alva Asencios, Aide Villareal, Sonia Loayza Alva, Georgina Alva Asencios, Maria Trujillo, Evelyn Campos Alva |
Titolo | Etna Project |
Data | 2000-2001 |
Tipologia | installazione, ricamo |
Materie | Ricamo su struttura imbottita in lana e argilla espansa, tele con ricami, applicazioni e disegni |
Misure | dimensioni variabili |
Sito web | Claudia Losi, Etna Project |
Descrizione | Per realizzare l’opera l’artista decide di coinvolgere un gruppo di ricamatrici peruviane e marocchine chiedendo loro di tradurre in ricami un suo disegno di immagini fotografiche che illustrava i percorsi della lava del vulcano siciliano, tratto da una mappa di colate risalente agli anni ottanta. È un territorio sottoposto a costanti trasformazioni di ordine naturale, possibile metafora per indicare un luogo sede di conflitti sul punto di esplodere. Un luogo connesso ai sentimenti di allarme e di emergenza. Il disegno della mappa è stato suddiviso in sedici parti, riportate su pezze di stoffa e destinate alle ricamatrici. Ma prima ancora di procedere nella realizzazione del manufatto, le ricamatrici vengono invitate a costruire con fotografie, immagini o disegni un proprio profilo identitario rispondendo alla sollecitazione dell’artista di configurare cosa sia quel “che meglio le rappresenta”. Nel momento in cui le sedici parti - i frammenti di stoffa - sono stati restituiti all’artista, quest’ultima li ha ricomposti, unendoli tra loro su una sacca di stoffa riempita di argilla espansa e lana e facendone quindi un grande cuscino. L’artista ha cucito poi degli stendardi su cui riprende le immagini allegate dalle ricamatrici al loro lavoro. Nell’installazione l’articolato reticolato dei punti ricamati dialoga così con 16 stendardi delle immagini con le quali ciascuna ricamatrice ha voluto rappresentarsi, restituendo un discorso condiviso. L’artista dunque, in primo luogo, si prende cura dell’identità di chi trasformerà il suo disegno in manufatto ricamato, mostrando il suo approccio sistemico e integrato in un’ottica di compartecipazione che vede l’artista regista di un processo di relazione comunitario intorno alla realizzazione di un manufatto nel quale si mescolano passioni, emozioni, desideri, esperienze e memorie del gruppo congegnato. |
Luoghi di esposizione | - A proposito di Marisa Merz, a cura del MAXXI Arte, Roma, MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, 26 gennaio 2012 – 6 gennaio 2013 - ARCO Madrid, a cura di Rosina Gómez-Baeza, Madrid, Parque Ferial Juan Carlos I, 14 febbraio 2002 – 19 febbraio 2002 |
Bibliografia | P. Mania, Racconti mediterranei. Immagini, memoria, azioni nell’arte contemporanea, Roma, Round Robin, 2017 |
Sitografia | P. Mania, Campi di relazione. Un lavoro di condivisione che abita e costruisce i luoghi attraversati. Patrizia Mania in dialogo con Claudia Losi, in «Unclosed.eu», luglio 2017: Leggi |
Tema | Memoria culturale |
Data di compilazione | 2022 |
Autore della scheda | mg |
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Tag:installazione, ricamo