Epistilio con le Grandi Feste, Monastero del Sinai
Photo courtesy of the Michigan-Princeton-Alexandria Expeditions to Mount Sinai
Opera | Epistilio con le Grandi Feste |
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Datazione | 1260 ca. |
Luogo di produzione | Monastero di Santa Caterina al Monte Sinai |
Tecnica di esecuzione | Tempera su tavola e dorature |
Luogo di conservazione | Monastero di Santa Caterina al Monte Sinai, Egitto |
Descrizione | L’epistilio, parzialmente incompleto, presenta la raffigurazione delle Grandi Feste del calendario liturgico secondo la tradizione bizantina. All’interno di una cornice geometrica che corre lungo tutto il perimetro della tavola si susseguono, in ordine cronologico, l’Annunciazione, la Natività, la Presentazione al Tempio, il Battesimo, la Trasfigurazione, la Resurrezione di Lazzaro, l’Entrata a Gerusalemme, l’Ultima Cena, la Crocifissione, l’Anastasis (la Discesa di Cristo agli Inferi), l’Ascensione, la Pentecoste e la Dormizione della Vergine. I modelli per la raffigurazione delle più importanti Feste del calendario riprendono le canoniche iconografie bizantine. Lo stile invece è stato definito da Weitmann nel 1966 come veneto-bizantino ovvero caratterizzato dal linearismo definito e spezzato dei contorni associato al colorismo che modella i corpi e i visi dei personaggi, tipico della tradizione veneta. Appartengono all’ambito crociato anche dettagli come la cornice decorata con elementi geometrici, o come i raggi appuntiti e rossastri che sostituiscono la mandorla di Cristo nella Trasfigurazione e nell’Anastasis. Una scena in particolare mostra delle caratteristiche inconsuete che gettano luce sulle possibili circostanze per cui sarebbe stato prodotto questo epistilio. Nella Natività sono presenti infatti tutti gli elementi dell’iconografia bizantina (la Vergine sdraiata sul giaciglio, il Bambino nella mangiatoia, il Primo Bagno di Cristo con le levatrici, gli angeli sopra la grotta); tuttavia la raffigurazione dei Magi che offrono i doni al Bambino presenta dei dettagli del tutto peculiari, che sono stati individuati e studiati in primis da Weitzmann e poi da Folda. I Magi non sono infatti rappresentati genericamente come un giovane, un uomo di mezza età e un anziano, come avviene di solito nelle raffigurazioni canoniche, ma hanno fisionomie specifiche e un vestiario dettagliato. Il Mago sulla destra, il primo ad essere stato identificato, ha infatti le fattezze di un Mongolo, con gli occhi a mandorla e un copricapo tipico. Gli sta accanto un uomo con un copricapo all’italiana con pelliccia di ermellino, mentre il Mago sulla sinistra ha una lunga barba e fattezze di anziano. Questi personaggi sono stati identificati rispettivamente con il generale Mongolo Kitbuga, con il Conte di Tripoli e Antiochia Boemondo VI e con il re Aitone I di Armenia. Il generale Kitbuga, cristiano nestoriano e considerato discendente di uno dei tre Magi, conquistò Damasco all’inizio del 1260 e Boemondo e Aitone fecero con lui un’alleanza diplomatica. Secondo la cronaca di un anonimo Templare di Tiro, entrarono quindi tutti e tre in trionfo a Damasco all’inizio del 1260 e Kitbuga volle donare loro un luogo di culto per i cristiani nella città. Forse l’iconostasi fu commissionata proprio per questa cappella ad una bottega del Sinai, dove fu iniziata. Ma la conquista qualche mese più tardi di Damasco da parte dei Mamelucchi e l’uccisione in battaglia di Kitbuga fecero tramontare l’alleanza diplomatica e con essa il progetto di ecumenismo che portava con sé, espresso simbolicamente nella particolare raffigurazione dei tre Magi. L’opera perciò non fu terminata e rimase al Sinai, incompleta. |
Bibliografia principale | - K. Weitzmann, Thirteenth Century Crusader Icons on Mount Sinai, in «The Art Bulletin» 45 (1963), pp. 179-203; - K. Weitzmann, Icon Painting in the Crusader Kingdom, in «Dumbarton Oaks Papers» 20 (1966), pp. 49-83; - H. C. Evans (ed.), Byzantium. Faith and Power (1261-1557), New York – New Haven – London 2004, sch. 220, pp. 362-363; - J. Folda, Crusader Art. The Art of the Crusaders in the Holy Land, 1099-1291, Aldershot - Lund Humphries 2008, pp. 119-121; https://www.sinaiarchive.org/s/mpa/item/19024#?c=&m=&s=&cv=&xywh=-1582%2C0%2C5752%2C3599. |
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