Icona con Santi
Photo courtesy of the Michigan-Princeton-Alexandria Expeditions to Mount Sinai
Opera | Icona con Santi |
---|---|
Datazione | XII sec., pre-1187 |
Luogo di produzione | Regno Latino di Gerusalemme |
Tecnica di esecuzione | Tempera su tavola lignea |
Iscrizioni | S PAV / LVS; S IAC[OBVS] / M[AGNVS]; S CTE / (P)HAN(V)S; S LORENS; S MAR / TINOS; S LEO / NARDVS |
Luogo di conservazione | Monastero di Santa Caterina al Monte Sinai, Egitto |
Descrizione | Su due registri sono disposti sei santi, riferibili sia all’ambito occidentale che a quello orientale e precisamente gerosolimitano. In alto sono disposti San Paolo, sulla sinistra, San Giacomo, al centro, e Santo Stefano, a destra. Inusuale è il fatto che San Paolo non sia abbinato a San Pietro, ma piuttosto a due santi molto popolari a Gerusalemme: San Giacomo, primo vescovo della Città Santa e precursore dei patriarchi, e Santo Stefano che, come già San Giacomo, fu martirizzato a Gerusalemme. Alla sua uccisione partecipò proprio San Paolo quando, prima della conversione, era un soldato romano. In basso sono raffigurati San Lorenzo, San Martino di Tours e San Leonardo di Noblat, tutte figure che avevano ampia popolarità in ambito occidentale e crociato. Ad esempio a Leonardo di Noblat, considerato patrono dei prigionieri ed infatti rappresentato con attributi quali catene e “manette”, riservò la sua gratitudine Boemondo I principe di Antiochia (1058-1111) quando nel 1103 fu liberato dalla prigionia, mentre Riccardo Cuor di Leone prima di partire per la terza crociata si recò in pellegrinaggio a Tours. San Martino inoltre, forse non casualmente, è rappresentato al di sotto di San Giacomo: come infatti quest’ultimo era considerato precursore della chiesa in quanto primo vescovo della cristianità, Martino era ritenuto il fondatore del monachesimo francese. Inoltre, se i santi del registro superiore rimandano alla Città Santa per eccellenza, San Giacomo potrebbe essere interpretato anche come riferimento a un altro importante centro di pellegrinaggio, Santiago di Compostela; anche i santuari di Tours e di Saint-Léonard-de-Noblat, nel Limosino, si trovavano sul cammino che portava a Santiago, come ricordato nella “Guida del Pellegrino”, mentre Lorenzo fu invece diacono a Roma, altra città santa e meta di molti pellegrini, dove fu anche martirizzato. Per tutte queste ragioni, a cui si aggiunge la presenza di iscrizioni in latino, si pensa che la produzione di questa icona sia avvenuta in ambito crociato e gerosolimitano, prima della riconquista di Gerusalemme da parte di Saladino nel 1187. Se è ragionevole ritenere che il committente fosse francese, la provenienza del pittore è invece più difficile da stabilire. Si pensa ad un artista occidentale, forse francese o del Sud Italia. Non è chiaro inoltre quando e in che circostanze la tavola abbia raggiunto il Monastero del Sinai. |
Bibliografia principale | Weitzmann 1966 …; Byzantium. Faith and Power sch. 233, p. 378; Folda 2015, pp. 8-12 |
Voce Menù | Botteghe artistiche Cantieri pittorici e musivi |
Schede correlate | |
Autore/Autrice scheda | CL |