Chiesa di Mar Tadros, Bahdeidat
Foto da Cruikshank Dodd 2004
Opera | Chiesa di Mar Tadros |
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Datazione | 1240-1270 ca. |
Luogo di produzione | Bahdeidat, Contea di Tripoli |
Tecnica di esecuzione delle pitture | Pittura murale |
Luogo di conservazione | Bahdeidat, Libano |
Descrizione | La piccola chiesa a navata unica dedicata a San Teodoro Stratelatis (Mar Tadros) si trova nell’antico villaggio collinare di Bahdeidat. Coperta da un’unica volta a botte, la chiesetta è dotata anche di un ampio portico ad est provvisto di panche. La sua semplice pianta e le modeste dimensioni rimandano all’architettura crociata dell’XI o XII secolo. La decorazione pittorica, dipinta in un’unica fase, originariamente ricopriva tutte le superfici dell’interno della chiesa e, nonostante oggi rimangano solo pochi frammenti superstiti, si intuisce che il programma iconografico era stato ideato nella sua interezza secondo un unico disegno coerente e che fu eseguito da una sola bottega. Nell’abside rimane la rappresentazione frammentaria di Cristo in Maestà, seduto su un trono, affiancato da Maria e da Giovanni Battista e attorniato dai simboli dei quattro evangelisti, da cherubini e da serafini. Al di sotto, nel bema, si trovano in fila e stanti i dodici evangelisti insieme al profeta Daniele, sul pilastro a sinistra che regge l’arco trionfale; sul pilastro opposto San Giacomo, primo martire e vescovo della cristianità. Daniele quindi segna il passaggio dall’Antico al Nuovo Testamento, quest’ultimo simbolizzato dagli apostoli; la serie si conclude con Stefano che inaugura la storia della Chiesa e dei Santi. Tutti i santi erano identificati da iscrizioni in siriaco, non tutte ancora visibili, tuttavia alcuni santi fanno il gesto benedicente alla latina mentre altri alla greca. Si intuisce quindi la partecipazione dei nobili occidentali all’impresa artistica, confermata da altri dati. Sull’arco trionfale si trovano episodi dell’Antico Testamento, il Sacrificio di Isacco e la Consegna delle Tavole della Legge a Mosè, che anticipano la venuta del Nuovo, esemplificato dall’Annunciazione. Su entrambe le pareti laterali, ad est, rimangono invece parti di santi cavalieri, ognuno con un donatore. A nord San Teodoro a cavallo, equipaggiato con armatura e scudo finemente decorato, colpisce con la lancia un drago ai suoi piedi; di fronte al cavallo è presente un donatore inginocchiato, anch’esso vestito da soldato, con elmo e cotta di maglia, molto simile alla rappresentazione di un donatore su una tavola agiografica conservata a Cipro (icona con San Nicola). A sud invece San Giorgio è a cavallo insieme al ragazzo di Mitilene salvato dai Saraceni; Giorgio mostra scudo, armatura, un mantello svolazzante e, come anche Teodoro, un diadema sulla testa. Ai piedi del cavallo, accanto al fondo blu mare con pesci, si trova un altro donatore, questa volta raffigurato frontale, con le mani aperte sul petto. Il volto senza barba e la particolare veste mi-parti, cioè divisa in due metà diversamente colorate, confermano l’ipotesi di una committenza occidentale. Sul gambale di Giorgio, parzialmente perduto, si intravede ancora uno stemma araldico, un’aquila scura su fondo bruno. Non è stata identificata una possibile famiglia corrispondente a questo stemma, tuttavia è probabile che fosse legata ai Giblet eredi dei genovesi Embriaco, lord di Jubeil. Di nuovo anche qui è attestato lo stretto legame tra i nobili occidentali e la popolazione e le chiese locali, oltre che la venerazione dei santi cavalieri anche da parte dei latini. Lo stile orientale della rappresentazione, simile a quello della chiesa di Mar Charbel a Ma’ad, ben si accorda con una datazione alla metà del XIII secolo e all’esecuzione delle pitture da parte di una bottega locale. |
Bibliografia principale | - E. Cruikshank Dodd, Medieval painting in the Lebanon, Wiesbaden 2004, pp. 48, 72, 85, 95, 338-361 et passim; - M. Immerzeel, Holy Horsemen and Crusader Banners. Equestrian Saints in Wall Paintings in Lebanon and Syria, in «Eastern Christian Art» 1 (2004), pp. 29-60; - M. Immerzeel, From Cyprus to Syria and Back Again: Artistic Interaction in the Medieval Levant, in «Eastern Christian Art» 9 (2012-2013), pp. 79-106; - I. Doumet-Skaf – G. Capriotti – L. A. Hunt, The conservation of 13th century mural paintings in the church of St. Theodore, Behdaidat, in «Bulletin d'Archeologie et d'Architecture Libanaises» 17 (2017), pp. 313-368. |
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Schede correlate | Icona con San Nicola e scene della sua Vita, Byzantine Museum, Nicosia Pitture della chiesa di Mar Charbel, Ma'ad |
Autore/Autrice scheda | CL |