Icona con Santa Caterina e scene del suo Martirio
Photo courtesy of the Michigan-Princeton-Alexandria Expeditions to Mount Sinai
Opera | Icona con Santa Caterina e scene del suo Martirio |
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Datazione | inizio del XIII sec. |
Luogo di produzione | Monastero di Santa Caterina al Monte Sinai |
Tecnica di esecuzione | Tempera su tavola e dorature |
Luogo di conservazione | Monastero di Santa Caterina al Monte Sinai, Egitto |
Descrizione | Sulla tavola di grandi dimensioni è rappresentata Santa Caterina d’Alessandria al centro circondata da dodici scene del suo Martirio. Tra i più antichi esempi di icona agiografica, questa è probabilmente l’unica superstite in ambito bizantino riguardante Santa Caterina. La sua figura al centro è vestita con abiti imperiali contemporanei che sottolineano il lignaggio regale, mentre l’attributo dello scudo rende la sua rappresentazione molto simile a quello della regina Tamara di Georgia (1160-1212). Le scene sulla cornice non ripercorrono tutta la sua vita, ma si concentrano sul suo imprigionamento, le torture subite e la sua opposizione all’autorità secolare per non abbandonare la fede cristiana. L’episodio della tortura con la ruota è molto popolare tra i latini e da esso deriva il suo attributo principale in Occidente, mentre risulta l’unico caso esistente nell’arte bizantina; non ci sono invece riferimenti alla sepoltura della santa sul Monte Sinai. Secondo infatti un’antica tradizione diffusa sia in Oriente che in Occidente il corpo di Caterina sarebbe stato portato da angeli dal luogo del martirio a una montagna vicino il Sinai. Il monastero fondato da Giustiniano non era però originariamente associato al culto della Santa, ma era invece intitolato alla Theotokos, la Madre di Dio, e associato a figure come quella di Mosè e agli episodi biblici del Roveto Ardente e della Consegna della Tavole della Legge, avvenuti sul Sinai. Con l’aumento dell’afflusso di pellegrini occidentali nel XIII secolo, anche fonti greche iniziano a nominare la presenza di reliquie della santa alessandrina in associazione con il monastero. Se i latini iniziano a riferirsi al monastero di Santa Caterina al Sinai già dal XIII secolo, per le fonti orientali questo non avverrà prima del XIV-XV secolo. Si pensa quindi che questa grande icona sia stata dipinta da una bottega localizzata direttamente al Sinai e poi esposta nei pressi della tomba della santa e delle sue reliquie per agevolare il culto dei fedeli. Allo stesso periodo risalgono altre icone agiografiche di figure di santi la cui venerazione era associata al monastero e si ritiene perciò che questo luogo abbia avuto un importante ruolo nell’invenzione e nella diffusione di questa felice soluzione artistica, così importante anche per gli sviluppi dell’arte occidentale e in particolare per l’arte Duecento italiano. |
Bibliografia principale | Mouriki 1990; Ševčenko 1999; Glory of Byz, sch. 201, pp. 341-343. |
Voce Menù | Botteghe artistiche Luoghi santi e pellegrinaggi |
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Autore/Autrice scheda | CL |