Pala con Santa Caterina e scene della sua Vita
Foto su concessione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
Opera | Pala con Santa Caterina e scene della sua Vita |
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Datazione | 1240-1260 |
Luogo di produzione | ambito pisano |
Tecnica di esecuzione | Tempera su tavola e dorature |
Misure | 107 x 113 cm |
Luogo di conservazione | Museo Nazionale di San Matteo, Pisa, Italia |
Descrizione | Questa tavola lignea è esemplificativa del legame tra lo sviluppo dell’arte occidentale e la produzione artistica del Mediterraneo Orientale. Lo testimoniano sia la tipologia dell’icona agiografica, di origine orientale ma qui utilizzata nella sua variante occidentale, sia la devozione verso Santa Caterina, il cui culto era diffuso sia in Oriente che in Occidente. La tavola fu eseguita da un artista pisano tra il 1240 e il 1260 ed era conservata con molta probabilità nella chiesa di San Silvestro a Pisa, anche se alcuni studiosi la ritengono proveniente dalla chiesa di Santa Caterina nella stessa città. Di forma quasi quadrata con terminazioni trapezoidali, la pala presenta le scene della Vita solo sui lati verticali, diversamente dal tipo bizantino che li aveva su tutti e quattro i lati. Una cornice rossa con decorazioni fogliate corre lungo tutto il perimetro della tavola, mentre quattro scene per lato illustrano i principali eventi della Vita di Santa Caterina d’Alessandria, compreso l’episodio secondo cui, dopo la morte, degli angeli ne avrebbero portato i resti presso il Monte Sinai. Al centro la figura intera della santa è rappresentata con una corona sul capo, conformemente alle sue origini regali, e con abiti imperiali originariamente impreziositi da piccole pietre preziose, oggi perdute; nella mano sinistra Caterina porta la croce del martirio. La pala si presta ad un immediato confronto con l’icona agiografica della stessa santa conservata nel Monastero di Santa Caterina al Sinai, rispetto alla quale mostra similitudini ma anche differenze. In entrambi i casi Caterina a figura intera e in posizione frontale al centro è abbigliata come un’imperatrice, anche se nella tavola del Sinai è vestita alla bizantina. In quest’ultima inoltre non è presente l’episodio della traslazione dei resti della santa al Sinai. È solo con l’arrivo di un maggiore afflusso di pellegrini occidentali nel XIII secolo infatti che si iniziò ad associare maggiormente questa santa al Sinai e a riferirsi specificatamente al monastero di Santa Caterina. Risulta inoltre ormai indubbio che questo luogo di culto interculturale abbia avuto un importante ruolo nello sviluppo e nella diffusione della nuova soluzione artistica dell’icona agiografica. Inizialmente usata per agevolare il culto dei santi sinaitici a pellegrini di diverse provenienze attraverso l’esposizione di immagini, questo tipo di tavola si diffuse poi in tutto il Mediterraneo e in Occidente, dove ebbe un importante impatto nell’arte del Duecento italiano e nella promozione di nuove figure di santi, primo tra tutti San Francesco d’Assisi. |
Bibliografia principale | Stubblebine in DOP 20 (1966); Weitzmann 1985; Krüger 1992; Ševčenko 1999; Burresi – Caleca 2002; https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900405628 |
Voce Menù | Botteghe artistiche Circolazione di opere |
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Autore/Autrice scheda | CL |