Frammenti di pittura murale con San Francesco e storie della sua Vita e Miracoli
Volto di San Francesco, frate, foto da Byz Faith and Power
Opera | Frammenti di pittura murale con San Francesco e storie della sua Vita e Miracoli |
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Datazione | 1250 ca. |
Luogo di produzione | Kalenderhane Camii (monastero della Kyriotissa), cappella di San Francesco, Costantinopoli |
Tecnica di esecuzione | Pittura murale, tempera su affresco |
Luogo di conservazione | Museo Archeologico, Istanbul |
Descrizione | Durante l’occupazione latina di Costantinopoli iniziata nel 1204 con la quarta crociata, nel monastero bizantino della Kykkotissa, oggi conosciuto come Kalenderhane Camii, fu commissionata dai francescani che vi si insediarono la decorazione di una cappella adiacente all’abside principale, probabilmente intitolata proprio a San Francesco. Le porzioni e i frammenti di pittura murale venuti alla luce durante il restauro del complesso negli anni ’60 e ’70 del XX secolo permettono di ricostruire interamente il programma originario della calotta dell’abside, il quale prevedeva dieci scene della Vita e dei Miracoli di Francesco disposte attorno alla figura intera del santo al centro. Queste pitture costituiscono il più antico esempio di rappresentazione delle Storie di San Francesco, di circa mezzo secolo precedenti al celebre ciclo di Assisi, e apparentemente il fatto che esse si trovino a Costantinopoli piuttosto che in Italia potrebbe stupire. In realtà i francescani erano fortemente radicati in Oriente; nei territori orientali infatti si dedicavano alla predicazione per convertire al cattolicesimo gli infedeli, non solo musulmani ma anche Ortodossi, Armeni, Nestoriani e altri appartenenti alle chiese orientali. Di conseguenza essi assunsero un importante ruolo di mediatori anche per quanto riguarda lo scambio di influenze artistiche. È un esempio di queste influenze la disposizione della figura intera del santo al centro dell’abside circondata da scene della sua Vita, soluzione elaborata su modello dell’icona agiografica bizantina. I francescani riconobbero infatti questo tipo di composizione come un ottimo strumento per la promozione del culto del santo e per la promozione della fede cattolica. Con alcune modifiche rispetto al prototipo bizantino, l’icona agiografica iniziò a diffondersi anche in Italia, come testimonia ad esempio la pala di Pescia, anch’essa con San Francesco e Storie della sua Vita. A differenza degli esempi orientali, su questa tavola le scene narrative si dispongono solo sui lati verticali e non su tutti e quattro i lati; inoltre anche la sua forma cuspidata appartiene esclusivamente all’ambito occidentale. Le pitture murali della Kalendherane Camii presentano dal punto di vista stilistico stringenti confronti con importanti opere della produzione “crociata” correlate alla presenza, tra il 1250 e il 1254, del sovrano francese Luigi IX nel Regno latino di Gerusalemme, ovvero con il Messale di Perugia e con la Bibbia dell’Arsenale, entrambi prodotti ad Acri. Si è quindi ipotizzato che le pitture di Costantinopoli siano state eseguite dallo stesso atelier che lavorò alla decorazione dei manoscritti, forse da maestri itineranti, di origine francese o italiana, che si spostavano nei diversi centri artistici a seconda delle commissioni. Un altro particolare interessante di questo programma iconografico è la presenza nell’intradosso dell’arco absidale di due Padri della Chiesa Orientale, di cui solo uno è identificabile tramite un frammento di iscrizione. Si tratta di Giovanni Crisostomo, santo del IV secolo che presenta molte similitudini con il “Poverello”. Il volto di San Francesco ritrovato tra le porzioni di pittura superstiti della cappella ha lo stesso aspetto emaciato che caratterizzava l’iconografia bizantina del Padre della Chiesa: entrambi erano infatti ascetici e predicavano l’allontanamento dagli eccessi della vita terrena. Giovanni Crisostomo inoltre si prodigò per il mantenimento dell’unione della chiesa, spesso in accordo con la chiesa romana, e per questo motivo fu nominato patrono del patriarcato latino di Costantinopoli; molte sue reliquie furono infatti trasferite proprio a Roma. Non sembra un caso il fatto che nel 1254, data molto vicina se non contemporanea all’esecuzione delle pitture della Kalendherane, il ministro generale dell’Ordine Giovanni di Parma incluse molti santi orientali tra quelli venerati nel calendario francescano. |
Bibliografia principale | Striker 1982; Striker-Kuban 1997, vol. 1, pp. 128-142; Weiss, Art and crusade, 1998, pp. 102-104, 152; A. Neff, in Byz Faith and Power, pp. 451-453 e sch. 274, pp. 463-465; Folda 2008, pp. 112-113. |
Voce Menù | Botteghe artistiche Mobilità delle maestranze Committenze |
Schede correlate | Messale di Perugia; Bibbia dell’Arsenale; icona con Santa Caterina e scene della sua vita; icona con San Nicola e scene della sua Vita. |
Autore/Autrice scheda | CL |