Pala con San Francesco e quattro storie della sua Vita
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Opera | Pala con San Francesco e quattro storie della sua Vita |
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Datazione | 1260 ca. |
Luogo di produzione | ambito umbro-toscano |
Tecnica di esecuzione | Tempera su tavola e dorature |
Luogo di conservazione | Museo di arte sacra, Orte |
Descrizione | Questa tavola testimonia, insieme alle altre pale della stessa tipologia prodotte in Italia, la diffusione del prototipo dell’icona agiografica bizantina, forse elaborata in ambito sinaitico, attraverso il bacino del Mediterraneo. Si conservano diversi esempi dedicati a San Francesco, come la Pala di Pescia, firmata da Bonaventura Berlinghieri nel 1235, o come quella conservata nel Museo Nazionale di San Matteo a Pisa, del 1230-1235, o ancora come la pala del Museo Civico di Pistoia, del 1255 circa. In tutti questi casi le storie della Vita sono distribuite attorno alla figura intera del santo solo sui lati verticali della tavola, piuttosto che su tutti e quattro i lati come nella variante bizantina. Un’ulteriore differenza rispetto alla tipologia orientale è la terminazione superiore cuspidata, tipica dell’ambito occidentale e gotico. L’ordine francescano, presente e molto attivo anche in Oriente e in Terra Santa, ebbe un ruolo del tutto preminente nella diffusione della tavola agiografica in Italia. Essi riconobbero infatti questo tipo di composizione come un ottimo mezzo per la promozione del culto del santo e come utile strumento di propaganda e proselitismo. In particolare la pala di Orte, proveniente originariamente dalla chiesa di San Francesco nella stessa città, mostra una variante del tutto singolare, con la rappresentazione di sole quattro scene della Vita nei margini superiori e inferiori della tavola e con la scelta di alcuni episodi, quelli inferiori, di assoluta rarità. All’interno di una cornice a rosette in pastiglie a rilievo e contornato da colonnine tortili, Francesco è raffigurato a figura intera, con la mano destra aperta a mostrare le stimmate e con l’altra che regge un libro, il Vangelo o la Regola; non presenta invece la ferita sul costato, dettaglio iconografico che si diffonderà solo successivamente. Il santo veste il tipico saio con cordiglio francescano e un cappuccio gli avvolge il volto serio ed emaciato. Nella fascia superiore, ai lati del grande nimbo decorato a rilievo con una fascia di medaglioni, sono rappresentati i due episodi identificati con l’Impressione delle stimmate e la Predica agli uccelli. In basso a destra è stato riconosciuto da Brandi il Miracolo della predica in Alessandria (unico caso attualmente conosciuto), avvenimento post mortem tramandato dalla Vita Secunda di Tommaso da Celano, mentre l’ultima scena a sinistra corrisponderebbe al Miracolo del canonico Ruggero o a quello della Matrona Romana, la quale avrebbe visto apparire le stimmate su un’immagine del Poverello. Le due scene inferiori sono state interpretate in riferimento al ruolo avuto dai francescani nel combattere l’eresia catara in area viterbese e ai diritti acquisiti dagli stessi a Orte nel 1259 grazie al vescovo Pietro di Popleto. Infine la derivazione dal racconto di Tommaso da Celano, sostituito nel 1263 da un’altra fonte letteraria quale la Legenda Maior di Bonaventura da Bagnoregio, ha permesso di datare la tavola ai primi anni del settimo decennio del Duecento. L’ultimo episodio in basso a destra inoltre fornisce preziosi dati riguardo l’utilizzo di questa ed altri tipi di tavole che, come si vede dall’immagine, venivano esposte nelle chiese al di sopra di altari. Sulla base di confronti stilistici il pittore di questa pala è stato associato principalmente, ma non esclusivamente, alla mano dell’anonimo autore del dossale di San Giovanni Battista in trono della Pinacoteca di Siena, da alcuni cautamente identificato con Giglio di Pietro, il quale si pone sulla scia di Giunta Pisano anche in virtù di una certa ascendenza stilistica bizantineggiante e del gusto decorativo nel realizzare le aureole a racemi. |
Bibliografia principale | Romanini 1996, pp. 407-409; Ševčenko 1996; Angelelli 2007, p. 328; Il Museo d’Arte Sacra di Orte (catalogo), sch. 2 pp. 14-18; L’arte di Francesco (catalogo), pp. 145-151, 180-187 e sch. 8 pp. 182-183; Zuppante 2018. |
Voce Menù | Botteghe artistiche Circolazione di opere |
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Autore/Autrice scheda | CL |