Pitture della chiesa di Mar Sarkis
Foto da Immerzeel 2004
Opera | Pitture della chiesa di Mar Sarkis |
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Datazione | 1200-1266 ca. |
Luogo di produzione | Chiesa di Mar Sarkis, Qara, Sultanato Ayyubide |
Tecnica di esecuzione | Pittura murale |
Luogo di conservazione | Chiesa di Mar Sarkis, Qara, Siria |
Descrizione | La località di Qara si trova nella regione del Qalamun, alle spalle delle montagne libanesi e a metà tra le importanti città di Damasco e Homs. Quest’area non fu mai annessa ai territori crociati e rimase sempre sotto il controllo musulmano, tuttavia era abitata principalmente da Siriani-ortodossi e melchiti (bizantino-ortodossi) ed era attraversata e visitata anche dagli occidentali. Le pitture superstiti in alcuni santuari di questo territorio, come ad esempio quelle della chiesa di Mar Sarkis (San Sergio), testimoniano la fiorente attività artistica delle comunità cristiane tra l’XI e il XIII secolo, espressione anche di contatti e scambi tra diverse culture. Della decorazione pittorica di questa chiesa rimangono solo alcuni frammenti, tra cui le figure di alcuni Santi Cavalieri e una Vergine Galactothrophousa. San Teodoro e San Sergio a cavallo sono infatti raffigurati ai lati della Vergine che allatta il Bambino, come ad accompagnarla e a proteggerla. I loro nomi sono riportati con iscrizioni in siriaco e in greco e, sopra la rappresentazione di San Teodoro, la mano di Dio benedicente discende dai cieli. Entrambi i santi sono vestiti con un’armatura con al di sopra un mantello e portano sul capo un diadema gemmato; mentre però san Teodoro reca alle sue spalle uno scudo, San Sergio porta in mano una lancia con il vessillo crociato, ovvero con la croce rossa su fondo bianco. La presenza di questi attributi nell’abbigliamento e nell’equipaggiamento dei due Santi Cavalieri rimanda alle rappresentazioni degli stessi soggetti tra le pitture murali dell’area siro-libanese e su alcune icone conservate al Sinai. L’elemento più interessante in questo caso è la raffigurazione del vessillo crociato in un territorio non controllato dagli occidentali, fatto che testimonia quindi non solo il contatto tra gli Ortodossi che vivevano sotto la dominazione musulmana e nella vicina Contea di Tripoli, ma anche la circolazione di immagini e gli scambi artistici tra le diverse culture presenti sul territorio. La dinastia musulmana Ayyubide aveva del resto un atteggiamento tollerante verso i nativi cristiani, permettendo sia il libero attraversamento dei confini sia la rappresentazione di un simbolo “ostile” come quello del vessillo crociato. A conferma di questa pacifica coesistenza, si sottolinea che lo scambio di esperienze artistiche non si limitava a quello tra le diverse comunità cristiane sul territorio. Il motivo dell’arcata decorata a intreccio rettangolare che incornicia la Vergine Galactothrophousa deriva infatti dall’arte islamica, precisamente selgiuchide, e ritorna in molte pitture dell’area siro-libanese e di Cipro. |
Bibliografia principale | Leroy 1974-1975, Cruikshank Dodd 1992, Cruikshank Dodd 2001 pp. 110-111; Hunt 2000 (a woman’s prayer), pp. 107-109; Immerzeel 2004. |
Voce Menù | Cantieri pittorici e musivi Circolazione di opere Mobilità delle maestranze |
Schede correlate | Pitture del monastero di Mar Musa; Chiesa di Mar Tadros; Chiesa di Mar Saba; Icona bilaterale con i Santi Sergio e Bacco a cavallo e la Vergine Hodegetria; Icona con San Sergio a cavallo e donatrice Miniatura con la mappa di Gerusalemme e i Santi Giorgio e Demetrio a cavallo |
Autore/Autrice scheda | CL |