Icona con Santa Marina
Photo courtesy of © 2023 The Menil Collection
Opera | Icona con Santa Marina |
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Datazione | 1250-1275 ca. |
Luogo di produzione | Contea di Tripoli ?, Libano |
Tecnica di esecuzione | Tempera e foglia metallica su tavola lignea |
Iscrizioni | ΗΑΓΙΑ ΜΑΡΙΝΑ |
Luogo di conservazione | Τhe Menil Collection, Houston, Texas |
Descrizione | La rappresentazione di Santa Marina, identificata dall’iscrizione in greco, possiede dei tratti che rimandano fortemente alla tradizione orientale, sia dal punto di vista stilistico che iconografico. Marina era infatti nata e vissuta in Libano e in quest’area continuava ad essere particolarmente venerata sia dalla popolazione locale che dagli occidentali, come testimonia anche la presenza di un santuario con pitture murali a lei dedicato nei pressi di Qalamoun. La raffigurazione frontale e a mezzo busto della tavola si rifà a prototipi bizantini; la croce tenuta nella mano destra allude alle tentazioni demoniache a cui la santa avrebbe resistito durante la sua prigionia. Rimandano invece a una specifica tradizione siriaca le tre crocette o stellette che ornano il manto rosso all’altezza delle spalle e sul capo, antico ornamento che contrassegnava i veli nuziali delle principesse e che permane nella raffigurazione di figure femminili di sante. Diversamente nell’iconografia bizantina questo elemento decorativo è riservato esclusivamente a Maria e simboleggia la sua verginità prima, durante e dopo il parto. Anche lo stile della rappresentazione si presta a molti confronti con pitture, sia murali che su tavola, dell’ambito siro-libanese, in particolare nella bidimensionalità e nel linearismo delle forme, nei grandi occhi a mandorla con terminazioni all’insù e nei contorni essenziali che disegnano le sopracciglia e il naso all’interno della forma ovale del viso. Tra le prime opere del Workshop of the soldier Saints ad essere attribuita all’area libanese per il forte legame della santa con il territorio, quest’icona rimanda anche ad elementi della produzione cipriota, come la decorazione a rilievo in gesso del nimbo e la stretta somiglianza con un’icona agiografica sempre con Santa Marina proveniente da Pedoulas, Cipro. Tutti questi fatti dimostrano gli stretti contatti tra artisti siriaci, libanesi e ciprioti, dovuti alla crescente conquista di territori da parte dei musulmani sulla terraferma e al conseguente spostamento delle popolazioni verso e tra i territori crociati, nei quali potevano spostarsi liberamente anche al seguito di committenti occidentali favorendo la circolazione di esperienze artistiche. |
Bibliografia principale | Folda 1992; Helou 2006; Folda 2008; https://www.menil.org/collection/objects/6491-saint-marina |
Voce Menù | Botteghe artistiche Mobilità delle maestranze |
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Autore/Autrice scheda | CL |